Anche in inverno mantenere i tetti verdi sugli edifici è una soluzione efficace: riduce i danni causati dal maltempo ed offre vantaggi nei consumi energetici. Infatti la vegetazione sul tetto di una casa riesce ad assorbire fino al 50% di acqua piovana e ne regola il deflusso nel sistema idrico della città.
Le piante coltivate sia sui tetti, che sui giardini pensili, inoltre generano una ventilazione naturale lungo la superficie esterna degli edifici, mitigando l’umidità causata dalla pioggia.
Il Centro Ricerche Enea Casaccia ha messo in rilievo tutti i benefici derivanti dal mantenere il verde sui propri tetti. Fra le soluzioni “green” che aiutano l’ambiente e l’edificio c’è anche il “cappotto verde”, cioè coltivazioni di piante sulle pareti esterne.
L’esperto Enea, Carlo Alberto Campiotti, spiega che “d’inverno le coperture vegetali sono altrettanto utili” poichè “migliorano l’isolamento termico degli ultimi piani delle abitazioni e contribuiscono a ridurre la pericolosità di eventi meteorologici estremi, come forti acquazzoni e piogge torrenziali”.
Nello stesso Centro Enea Casaccia, sul tetto della “Scuola delle Energie“, è stata realizzata una copertura vegetale sperimentale. La copertura ha uno spessore di terreno di 20 centimetri ed accoglie piante resistenti sia all’aridità del suolo che al freddo, importanti caratteristiche che le rendono ideali per quasi tutte le regioni della penisola e perfette per giardini a bassa manutenzione.
Attenzione pero perchè per progettare bene un tetto verde bisogna però avere qualche accorgimento! L’esempio di copertura sperimentata da Enea non supera i 100 kg di peso per metro quadro, ma quando viene irrigata o quando assorbe la pioggia, può pesare fino a 6 volte tanto. L’acqua viene difatti trattenuta e prima di defluire occorrono 2-4 ore.
“E questo – spiega l’Enea – è uno dei motivi per cui, nella fase di progettazione di un tetto verde, è fondamentale che un tecnico effettui anche il calcolo statico dell’edificio“.
Cosa sono e quali tipi di tetti verdi esistono?
Le tipologie di tetti verdi sono: estensivo (come quello realizzato dall’Enea), intensivo e semi-intensivo. Questi tipi di tetti si differenziano per le caratteristiche delle specie vegetali e la stratigrafia di costruzione, che è data dallo strato di impermeabilizzazione e di drenaggio e dalla “copertura verde”, cioè lo strato vegetativo e il substrato di coltivazione.
Tetti verdi: vantaggi e risparmio energetico
I tetti verdi sono vantaggiosi anche in tema di risparmio energetico.
Le copertura vegetali “In estate riescono ad abbattere la temperatura solare anche di 25°C, con una forte riduzione del flusso di calore verso l’interno dell’abitazione”, precisa Carlo Alberto Campiotti.
Poiché tetti e terrazzi rappresentano il 20% della superficie totale delle città, ricoprirli di vegetazione significherebbe avere un impatto notevole sul microclima urbano in estate. Si contrasterebbe in questo modo, il fenomeno dell’isola di calore urbano, che fa registrare nette differenze di temperatura fra città e campagna. Tali differenze possono arrivare fino a 5°C di escursione a causa del surriscaldamento del manto stradale e degli impianti di climatizzazione delle abitazioni.
Quindi è dimostrato che il mantenimento di tetti e pareti verdi porta ad una riduzione dei consumi per il riscaldamento e raffreddamento (che incidono il 40% sui totali dei consumi di energia), oltre a riparare dai danni di eventi climatici estremi ed avversi.
Per tali ragioni la Commissione europea promuove la diffusione in città di tetti e pareti verdi, giardini pensili, siepi e alberi (direttiva Ue 2018/844 del 30 maggio 2018). Anche in Italia sono previste agevolazioni “bonus verdi” per implementare la “sistemazione a verde” di aree di edifici scoperte.