Grazie ad una serie di micro sensori si riesce a monitorare lo stato di salute degli alberi e dell’ambiente circostante. I dispositivi si chiamano “Tree Talker” (i sensori che fanno “parlare gli alberi“) e sono nati da Nature 4.0, una start-up di Rovereto, al Polo meccatronica.
Il fondatore è il biofisico Riccardo Valentini, che spiega: “Il nostro prodotto di punta si chiama ‘Tree Talker’, una serie di sensori miniaturizzati a basso consumo che vengono applicati agli alberi in grado di monitorare di continuo, attraverso la raccolta di molti dati e parametri, il loro stato di salute e quello dell’ambiente circostante”.
I dati raccolti sono fondamentali per la salvaguardia dell’ambiente, aiutano a prevenire incendi, fitopatologie e danni causati da fenomeni atmosferici estremi.
Il sensore “Tree Talker Fire” è dedicato alla rilevazione di incendi a 100-200 metri dall’albero sul quale è installato.
Un altro sensore specifico è il “Tree Talker Marine” che invece, viene allocato sulle boe in mezzo al mare e, per mezzo di un protocollo radio (chiamato LoRa) a frequenza di 868 Mega-Hertz, trasmette a un server remoto i dati sulla qualità dell’acqua, la temperatura, l’acidità, la salinità, la torbidità.
‘Nature 4.0’ ha altri progetti in lavorazione, fra cui un’applicazione che permetterà rilevazioni scientifiche marine con sensori applicati alle imbarcazioni da diporto ed infine uno ‘smart park’ al parco naturale Paneveggio (Pale di San Martino).
I progetti di Nature 4.0 sono utilizzati da Università e centri di ricerca sia italiani che internazionali, mentre fra i clienti privati ci sono aziende agricole e imprese specializzate nel verde urbano.
Già a Mosca i sensori di Nature 4.0 sono attivi su 250 alberi in zona urbana, e lo scopo è rendere più pratico e snellire il controllo visivo effettuato dagli addetti tecnici.
(Approfondimenti: https://www.ufficiostampa.provincia.tn.it/Comunicati/Polo-Meccatronica-accoglie-Nature-4.0-quando-il-digitale-fa-parlare-gli-alberi)