Quanti fermenti lattici restano vivi nello yogurt? In un nuovo test della famosa rivista “Il Salvagente” sono state analizzate 9 marche di yogurt cremoso bianco e zuccherato, senza aromi artificiali. L’indagine è stata fatta il 14 febbraio e gli yogurt analizzati avevano scadenza 26 febbraio 2022.
I produttori dichiarano che i fermenti lattici rimangono vivi nello yogurt anche per 40 giorni.
Per avere un campione scientificamente valido, ne sono stati analizzati dapprima tre. Il laboratorio del gruppo Maurizi ha misurato la concentrazione dei batteri lattici (L. bulgaricus – S. termophilus) negli yogurt per tutta la durata di conservazione del prodotto, fino alla scadenza.
Come scrive “Il Salvagente”:
“I campioni utilizzati per le prove microbiologiche sono stati opportunamente omogenizzati per ottenere un campione rappresentativo e arricchiti con appositi brodi indicati dalla normativa di riferimento per la prova dei batteri lattici.“
Fermenti lattici rimasti “vivi” nello yogurt: risultati del test
Secondo i risultati del test, dopo qualche giorno sugli scaffali gli yogurt contengono già meno fermenti lattici e quindi non hanno i benefici decantati. evidenziano che, già dopo qualche giorno che sono rimasti sugli scaffali, gli yogurt contengono meno fermenti lattici e sono quindi privi di benefici.
Gli esperti della rivista precisano:
“Il nostro studio mostra ovviamente che la concentrazione di batteri lattici diminuisce al trascorrere dei giorni, passando da una concentrazione di miliardi di microrganismi vivi a qualche centinaia di migliaia alla data di scadenza dello yogurt. Tre giorni dopo la scadenza, i batteri lattici sono diminuiti ancora, raggiungendo la concentrazione di poche decine di migliaia di unità per grammo.”
Quanti fermenti lattici si devono assumere giornalmente
Dai dati scientifici emersi dagli studi la dose giornaliera consigliata per gli adulti è intorno a miliardi di fermenti lattici vivi. Perciò, stando ai risultati de “Il Salvagente”, i prodotti perdono il loro beneficio già dopo qualche giorno.
Si deduce che si dovrebbe fare attenzione anche alla data di produzione dello yogurt (o confezionamento) e non solo alla data di scadenza.
Infatti, “Il Salvagente” dichiara:
“Per avere la certezza che questa attività probiotica possa davvero essere assicurata dal consumo regolare di uno yogurt, in realtà, dovremmo sempre optare per un prodotto vicino alla data di produzione. Dato che questa non è obbligatoria, ripiegare su una data di scadenza il più lontana possibile dalla data di fine vita impressa in confezione per il consumatore non è facile. Soprattutto se si considera che abbiamo trovato sul mercato yogurt che scadono dopo 28 giorni accanto ad altri che arrivano anche a 40 giorni.”
(Fonte: zerounotv.it)