Su Marte ci sono nuove prove di presenza di letti di fiumi e bacini lacustri, risultanti da precipitazioni abbondanti e neve. Risalgono ad un lontano periodo che si colloca tra 3,5 e 4 miliardi di anni fa.
Il nuovo studio dell’Università del Texas ad Austin sta aiutando gli scienziati a ricostruire l’antico clima di Marte, rivelando quante precipitazioni e scioglimento di neve hanno riempito i suoi laghi e valli fluviali.
La ricerca è pubblicata sulla rivista Geology e conferma le tesi che il pianeta Marte era ricco di acqua.
L’autore principale, Gaia Stucky de Quay, commenta: “Questo è estremamente importante perché da 3,5 a 4 miliardi di anni fa Marte era ricoperto d’acqua. C’era molta pioggia o scioglimento della neve per riempire quei canali e laghi. Adesso è completamente asciutto. Stiamo cercando di capire quanta acqua c’era e dove è andata a finire”.
In base ai dati reperiti fino ad oggi, i fiumi potrebbero aver corso sulla superficie di Marte per centinaia di migliaia di anni.
A maggio 2020 i geologi hanno analizzato le prove in modo accurato attraverso le immagini satellitari della superficie marziana, catturate da una telecamera del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA. La fotocamera ha la capacità di catturare immagini dettagliate della superficie, mentre orbita attorno al pianeta da circa 400 chilometri di distanza.
Adesso, il rover Perseverance della missione Mars 2020, che è in viaggio verso il pianeta rosso, si sta dirigendo per atterrare in uno dei fondali lacustri cruciali per questa nuova ricerca. Si avranno maggiori informazioni quando si analizzerà il suolo.
E’ importante notare come, nonostante gli scienziati abbiano trovato grandi quantità di acqua ghiacciata su Marte, attualmente non esiste una quantità significativa di acqua liquida.
Il clima sul pianeta rosso rimane ancora un enigma che i ricercatori stanno cercando di svelare. Rimangono infatti, le incognite su dove sia finita tutta quella quantità di acqua e quanto deve essere durata la pioggia o lo scioglimento della neve: giorni, anni o migliaia di anni?
Nel nuovo studio si è calcolato che le precipitazioni devono essere state comprese tra 4 e 159 metri in un singolo episodio; tali dunque per riempire i laghi e, in alcuni casi, per farli traboccare ed aprire una breccia nei bacini lacustri.
“I modelli climatici hanno problemi a tenere conto di quella quantità di acqua liquida in quel momento. È come se l’acqua liquida non fosse possibile, ma è successo. Questa è la lacuna conoscitiva che il nostro lavoro sta cercando di colmare”, spiega Gaia Stucky de Quay.
(Fonte: Sustained Planetwide Storms May Have Filled Lakes And Rivers On Ancient Mars)