Mantenere livelli sani di ferro nel sangue potrebbe essere la chiave per invecchiare meglio e vivere più a lungo. I ricercatori lo hanno confermato usando un metodo statistico – noto come randomizzazione mendeliana – che ha suggerito che i geni coinvolti nel metabolismo del ferro nel sangue sono in parte responsabili di una lunga vita sana.
La ricerca è stata eseguita da scienziati dell’Università di Edimburgo e dell’Istituto Max Planck per la Biologia dell’Invecchiamento in Germania.
Lo studio ha preso in esame il cosiddetto invecchiamento biologico, cioè la velocità con cui i nostri corpi diventano meno funzionali nel tempo. E’ un parametro che varia da individuo a individuo e che è determinante per le malattie più fatali del mondo (malattie cardiache, demenza e tumori).
Gli studiosi si sono concentrati in particolare su tre misure legate all’invecchiamento biologico: la durata della vita, gli anni di vita vissuti liberi da malattie (salute) e l’essere estremamente longevi (longevità).
Nello studio sono state individuate dieci regioni del genoma legate alla durata della vita, alla salute e alla longevità. Il gruppo di ricercatori ha anche scoperto che i set di geni legati al ferro erano sovrarappresentati nella loro analisi di tutte e tre le misure dell’invecchiamento.
Conclusioni dello studio
I ricercatori hanno conlcuso che i geni coinvolti nel metabolismo del ferro nel sangue erano quelli maggiormente responsabili di una vita lunga e sana.
I livelli di ferro nel sangue sono influenzati dalla dieta: livelli molto alti o bassi sono collegati a condizioni dovute all’età, come il morbo di Parkinson, malattie del fegato e un declino della capacità del corpo di combattere le infezioni in età avanzata.
I ricercatori affermano che la progettazione di un farmaco che potrebbe imitare l’influenza della variazione genetica sul metabolismo del ferro, potrebbe essere un passo futuro per superare alcuni degli effetti dell’invecchiamento, ma è ancora necessario un maggiore lavoro.
Il dott. Paul Timmers dichiara: “Siamo molto entusiasti di questi risultati in quanto suggeriscono fortemente che alti livelli di ferro nel sangue riducono i nostri anni di vita sani e il controllo di questi livelli potrebbe prevenire danni legati all’età.” – Ed aggiunge: “Noi ipotizziamo che le nostre scoperte sul metabolismo del ferro potrebbero anche iniziare a spiegare perché livelli molto alti di carne rossa ricca di ferro nella dieta sono stati collegati a condizioni legate all’età come le malattie cardiache“.
In ogni caso, ci vorranno ulteriori studi per confermare quanto scoperto.
(Rif.to: Blood iron levels could be key to slowing aging, gene study shows)