L’inquinamento da mercurio nel mare, ha raggiunto la Fossa delle Marianne, il punto più profondo degli oceani. La prova è stata data dalle tracce del metilmercurio ritrovate in pesci e crostacei. A dirlo sono due diverse ricerche presentate alla Conferenza Goldschmidt dall’Università cinese di Tientsin e dall’Università del Michigan.
Questo tipo di inquinamento è generato dalle attività umane ed entra nella catena alimentare contaminando mari e oceani. Il metilmercurio è la forma più tossica del metallo pesante e si accumula negli organismi che popolano l’ecostistema marino.
Finora si pensava che il metilmercurio prodotto dalle attività umane, si limitasse a diffondersi entro le prime centinaia di metri dell’oceano e lasciasse indenni gli animali marini che si nutrono più in profondità.
Purtroppo, i nuovi studi smentiscono questa teoria e come afferma il ricercatore Ruoyu Sun, il rilevamento di mercurio a quelle profondità “E’ stata una sorpresa”. Infatti, questi ritrovamenti ci dicono che il metallo tossico ha raggiunto gli 11.000 metri di profondità nell’Oceano Pacifico, e ciò rappresenta un allarme per l’intera catena alimentare.
Pericolosità del mercurio nella catena alimentare
Come è noto, il mercurio è tossico per l’uomo e altri animali, ed è stato la causa di catastrofi ambientali in passato, in particolare a Minamata in Giappone negli anni ’50, dove ha portato a difetti alla nascita e gravi sintomi neurologici.
Tende ad accumularsi negli organismi marini, dove piccole quantità vengono ingerite da alcune specie, che vengono a loro volta mangiate da specie più grandi. Questo significa che i livelli dannosi di mercurio possono essere concentrati negli animali che si trovano più in alto nella catena alimentare. Ad esempio, ci sono maggiori concentrazioni di mercurio nel pesce spada pari a 40 volte quelle del salmone.
Va rimarcato che questo metallo pesante è generalmente velenoso ad alti livelli e può essere particolarmente pericoloso per il feto in via di sviluppo.
(Fonte: Human-derived mercury shown to pollute the world's deepest ocean trenches)