L’ultima indagine “Beach Litter” di Legambiente presentata il 10 luglio 2020, ci dà un quadro scoraggiante della situazione sulle spiagge italiane. Trovati in media 654 rifiuti ogni cento metri, l’80% è plastica.
Legambiente ha monitorato 43 spiagge di 13 regioni in Italia e quello che ha trovato è il risultato di negligenza e mancanza di educazione.
Dall’indagine si sono contati “rifiuti da ogni passo“: dai mozziconi di sigaretta (immancabili!), ai contenitori alimentari e stoviglie in plastica monouso, dal materiale da costruzione fino a i rifiuti più “in voga” al momento, ovvero guanti e mascherine.
Fra i motivi di tale degrado, sono da citare l’assenza di depurazione, la cattiva gestione dei rifiuti, che dalla terraferma finiscono nei corsi d’acqua e negli scarichi, per poi depositarsi sui litorali delle spiagge.
Il totale dei rifiuti censiti ammonta 28.137 in un’area di 189mila metri quadri. Su quasi la metà delle spiagge sondate, la percentuale di plastica raggiunge o supera il 90% del totale dei rifiuti.
Ed infine, cosa veramente deplorevole, su una spiaggia su tre, sono stati trovati tutti i materiali che hanno caratterizzato questo periodo di emergenza sanitaria, in primis, guanti e mascherine.
Si può concludere che il leggero calo di rifiuti rilevati è imputabile al fermo causato dal lockdown, ma il leggero beneficio ottenuto, è stato subito rimpiazzato da un danno maggiore. Come dire, un passo avanti e forse due indietro…
Si possono consultare i dati dell’indagine Beach Litter 2020 di Legambiente a questo link: CENSITI 654 RIFIUTI OGNI CENTO METRI DI SPIAGGIA