Come diventare ottimisti? C’è sempre bisogno di ottimismo ed oggi più che mai sembra difficile mantenere un atteggiamento positivo verso ciò che si sta vivendo e verso le prospettive future.
Ma si può allenare la mente a mantenere una visione ottimistica anche durante una tempesta.
La psicoterapia indica l’ottimismo come antitodo allo stress, alla depressione e alle malattie.
Si può imparare ad essere ottimisti da bambini
E’ importante dare ai bambini, sin dai primi anni di età, un senso di sicurezza che li aiuti a prepararsi ad affrontare meglio la vita.
Enrico Zanalda, presidente della Società italiana di psichiatria, evidenzia quanto sia fondamentale preparare i bambini ad essere ottimisti: “L’ottimismo si impara in famiglia, nei primi anni di vita, se i genitori infondono sicurezza. Questo porta a una buona percezione e consapevolezza di sé e quindi a cimentarsi nelle relazioni con gli altri, soprattutto in adolescenza, con una positività che innesca reazioni favorevoli aumentando la fiducia in se stessi: l’ottimismo è insomma un circolo virtuoso”.
I bambini vanno poi ascoltati e rassicurati sulle loro potenzialità e sulle loro capacità, indipendentemente dai risultati. Bisogna fargli mantenere l’attenzione su ciò che la vita ha di buono da offrire.
Tuttavia, anche chi è cresciuto senza lo sprono dei genitori può imparare da adulto. Come suggerisce Maria Catena Quattropani, docente di psicologia clinica e direttrice scientifica del Centro di ricerca e di intervento psicologico dell’Università di Messina: “La scuola potrebbe fare tanto per promuovere le emozioni positive, ma chi non ha mai potuto contare sugli altri per imparare l’ottimismo ed è bloccato da una visione negativa del mondo, può farlo da adulto con interventi psicologici specifici”.
Allenarsi ad essere positivi
Se si soffre di un pessimismo radicato, si devono fare sforzi costanti per cambiare, bisogna avviare un vero e proprio allenamento psicologico quotidiano. Occorre riuscire a prendere consapevolezza che non esiste solo un lato di una medaglia, che non c’è un solo risvolto nelle situazioni, ma che si possono trovare altri aspetti più positivi in ogni momento di vita.
Lo psichiatra Aparna Iyer, del Southwestern Medical Center dell’Università del Texas (Usa), ha stilato una sorta di decalogo per diventare più ottimisti: “C’è sempre un altro modo di vedere gli eventi, si chiama reinquadramento positivo: se la pioggia impedisce di prendere il sole sul terrazzo, perché non usare l’occasione per leggere sul divano? All’inizio serve impegnarsi per trovare il lato positivo, poi diventa automatico”.
Uno dei modi per allenarsi ad essere ottimisti è quello di cominciare a riconoscere i propri pensieri negativi, osservarli e trovare il lato opposto di quella visione. Anche incoraggiarsi e affermare la propria autostima è un esercizio costante che va fatto per recuperare la positività.
Inoltre, vivere con uno stile di vita sano, che ci mantenga in salute, è un tassello importante per sentirsi meglio e facilitare il cambiamento. E’ riconosciuto quanto incida la biochimica nell’umore e per avere un buon equilibrio è proprio necessario aver cura delle sane abitudini.
Ma, anche un altro aiuto viene dalle relazioni sociali: è infatti di grande sostegno frequentare persone ottimiste, che con i loro pensieri positivi influenzino in meglio la nostra visione della vita. Circondarsi di gente che valorizza la vita è sicuramente un modo per apprendere un nuovo atteggiamento.
Tuttavia, se non si riesce da soli ad uscire dalla propria attitudine a vedere sempre tutto “nero”, ci si può affidare a dei veri e propri percorsi psicoterapici.
Esercizi ottimismo
Un gesto da fare per iniziare, è quello di spegnere i notiziari per “disintossicarsi” dalle cattive notizie. Difatti, bastano poche informazioni che accentuano e drammatizzano gli eventi, per rovinare un’intera giornata.
Un altro trucchetto che può essere utile è quello di tenere un “diario delle belle cose” che ci succedono nella giornata: basta anche una sensazione positiva, come quando si sta passeggiando all’aria aperta, o quando si sorseggia la propria bevanda preferita, o ancora, quando si riceve un gesto gentile da qualcuno.
Elencare quegli aspetti positivi che sono delle costanti della propria vita e focalizzarsi su di essi: possono essere anche piccole cose, ad esempio il tempo che si trascorre con il proprio animale domestico, o il piacere che si prova in qualche attività che si svolge.
Poi, si deve ritrovare la leggerezza del sorridere anche di cose semplici, trovare il gusto per la risata che è un rimedio antistress.
Esercitare l’immaginazione creativa è un’altra benefica attività da fare giornalmente: significa creare positività con la mente, costruire un futuro migliore immaginandosi in situazioni che ci possono rendere felici. Se non si riesce a fare costantemente, si possono dedicare anche pochi minuti al giorno in meditazione per visualizzare immagini positive e per proiettare se stessi in quelle creazioni.
Fra le buone abitudini che servono a sviluppare l’ottimismo c’è quella di evitare di fare confronti con gli altri, non avere sempre una forma di competizione che crea ansia e scoraggiamento.
Trovare un’attività, un hobby che ci faccia sentire bene, è anch’esso importante per coltivare buone emozioni.
Scegliere di essere ottimisti modifica il cervello
Scegliere con consapevolezza di essere ottimisti è possibile, e porterà ad un cambiamento del cervello. Richard Davidson, direttore del Laboratory for Affective Neuroscience dell’Università del Wisconsin (Usa), ha dimostrato che scegliere consapevolmente di essere ottimisti modifica i circuiti cerebrali e porta a rispondere meglio alle eventuali esperienze negative.
(Bibliografia online: Focus.it)