La Boswellia serrata (pianta dell’incenso), originaria dell’India, Medio Oriente e Nord Africa è una pianta dalla quale si estrae una resina dal potere antinfiammatorio, antiossidante e analgesico.
In medicina naturale e in fitoterapia, è usata da secoli. Gli agricoltori raccolgono la gommoresina incidendo la corteccia dell’albero. La sostanza che si ottiene è lattiginosa, si solidifica lentamente a contatto con l’aria e viene denominata anche “guggal” o “incenso indiano”.
Il suo profumo è intenso, molto aromatico e secco, infonde tranquillità.
Gli effetti antinfiammatori della Boswellia sono significativi e particolarmente indicati in caso di artrite reumatoide, problemi di cartilagini e alle ossa, malattie infiammatorie intestinali, asma.
La Boswellia è in grado di ridurre l’infiammazione ed attenuare i sintomi di condizioni patologiche croniche.
Ormai, la ricerca scientifica sta studiando e testando i benefici della Boswellia. I risultati apportati sono molto promettenti, anche se ci vorranno altre evidenze per poter stabilire scientificamente l’effetto medicinale di questa pianta.
Effetti antinfiammatori della Boswellia
In fitoterapia e nella medicina ayurvedica, la Boswellia è molto conosciuta e consigliata perché i suoi principi attivi quali gli acidi boswellici e tirucallici (composti triterpenici), bloccano gli enzimi coinvolti nei processi dell’infiammazione. Fra gli acidi boswellici il più attivo è l’Acido Acetil 11-keto Boswellico.
Uno studio sull’efficacia antinfiammatoria della Boswellia, pubblicato da Indian Journal of Pharmaceutical Sciences, dice:
“Studi in vitro e modelli animali hanno dimostrato che gli acidi boswelliciinibiscono la sintesi dell’enzima pro-infiammatorio, la 5-lipossigenasi (5-LO) incluso l’acido 5-idrossieosososetraetraico (5-HETE) e il leucotriene B4 (LTB-4), che causa broncocostrizione, chemiotassi e aumento della permeabilità vascolare. Anche altri componenti di piante antiinfiammatorie, come la quercetina, bloccano questo enzima, ma lo fanno in modo più generale, come antiossidante, mentre gli acidi boswellici sembrano inibitori specifici del 5-LO.
L’infiammazione è un meccanismo di difesa dell’organismo che coinvolge un insieme di sostanze biologicamente attive: bradichinine, istamina, prostaglandine, trombossani, enzimi lisosomiali, linfochine, e leucotrieni.
Queste sostanze fanno parte del gruppo dei mediatori dell’infiammazione e dei processi allergici. La Boswellia serrata esplica una potente azione antinfiammatoria inibendo, con i suoi principi attivi, la sintesi di queste sostanze.
Boswellia contro l’artrite reumatoide
L’artride reumatoide (AR) è un’infiammazione cronica che colpisce le articolazioni ed è trattata da farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e steroidi che si concentrano sulla riduzione dello stato infiammatorio.
La Boswellia sembra risultare efficace nel ridurre l’infiammazione e di consegnuenza i sintomi dell’artrite reumatoide.
Gli autori di un articolo pubblicato su International Journal of Applied & Basical Medical Research, consigliano un estratto attivo di Boswellia per aiutare a ridurre l’infiammazione nelle persone con Artrite Reumatoide. Tuttavia, questo studio è stato fatto sui ratti, quindi i risultati devono essere confermati sull’uomo.
I risultati della ricerca hanno però mostrato che l’estratto di Boswellia potrebbe essere utile come terapia complementare a supporto del trattamento tradizionale con AR.
Boswellia nella terapia del cancro
Uno studio del 2016 pubblicato dal Journal Ethnopharmacology segnala che gli acidi boswellici potrebbero avere proprietà antitumorali ed essere tossici per le cellule cancerose. Gli autori concludono che ciò potrebbe renderli utili nei futuri trattamenti contro il cancro, sebbene siano necessari studi clinici per confermarlo.
Inoltre, in un recente studio del 2019 sulla rivista Oncotarget si è scoperto che l’olio essenziale di Boswellia altera le cellule cancerose della pelle senza danneggiare le cellule sane della pelle. Lo studio è stato fatto su cellule e modelli animali.
Queste ricerche rappresentano solo i primi risultati che dovranno essere approfonditi sull’uomo.
Malattia infiammatoria intestinale
La Boswellia ha mostrato effetti antinfiammatori anche nelle malattie croniche intestinali come la colite ulcerosa e il morbo di Crohn.
Uno studio del World Journal of Gastroenterology ha esaminato l’azione dei composti di Boswellia sui modelli animali. Gli acidi boswellici hanno migliorato i marker di IBD (Inflammatory Bowel Disease) senza causare effetti avversi sugli organi circostanti. Pertanto, possono rivelarsi un utile trattamento di supporto per queste condizioni croniche.
Altri studi hanno dimostrato un’azione antibatterica della Boswellia contro alcune specie batteriche presenti nel tratto gastrointestinale ( E. fecalis, E. faecium, S. aureus). Dai risultari ottenuti si è visto che è l’acido 11-keto-beta-boswellico maggiormente attivo in termini di azione antimicrobica.
Dovranno essere eseguiti ulteriori analisi per confermare l’uso di Boswellia in questo tipo di trattamenti.
Boswellia: azione antiossidante
L’azione antiossidante della Boswellia è stata dimostrata da alcuni studi, in cui le sostanze attive della gommoresina sono state in grado di aumentare l’azione enzimatica del Glutatione.
Negli esperimenti si è notato che le sostanze antiossidanti della Boswellia hanno azione protettiva in caso di colite acuta indotta sperimentalmente.
La Boswellia è anche un aiuto in caso di danni prodotti dallo stress ossidativo che colpisce ossa ed articolazioni. Contrasta i radicali liberi e purifica l’organismo.
Boswellia contro l’asma
Si è riscontrato che l’acido boswellico è di supporto anche contro l’asma. I risultati della ricerca del 2015 dell’International Journal of Clinical & Experimental Pathology hanno dimostrato che l’acido boswellico sopprime l’infiammazione delle vie aeree e inibisce la secrezione di citochine (marcatori dell’infiammazione).
Pertanto, l’acido boswellico sembra bloccare la risposta allergica che provoca la crisi asmatica.
In futuro, si potrebbe usare la Boswellia come trattamento complementare per l’asma.
Morbo di Parkinson
Uno studio del 2019 dell’Avicenna Journal of Phytomedicine ha mostrato risultati positivi della Boswellia nella cura del mordo di Parkinson.
Nei modelli animali, la Boswellia ha avuto un effetto antinfiammatorio e antiossidante, che sembrava proteggere i neuroni nel cervello e migliorare la funzione motoria in ratti affetti da morbo di Parkinson.
Come assumere la Boswellia
La Boswellia si trova in diversi formati di intergratori, ma quella più diffusa è in capsule e più raramente si trova la resina grezza.
Secondo l’Arthritis Foundation andrebbero assunti circa 300-400 mg di Boswellia al giorno per dare il necessario apporto di acidi boswellici al corpo. Vanno però utilizzate capsule che contengono almeno il 60% di acido boswellico.
La Boswellia è usata anche sottoforma di olio essenziale (incenso puro) e in questo caso andrebbe diluito opportunamente in olio vettore ed applicato esternamente per uso topico, previo test allergico sulla pelle.
Per qualunque tipo di impiego è necessario consultare il proprio medico, fitoterapista o erborista.
Effetti collaterali e avvertenze
La Boswellia nonostante sia un estratto naturale, può avere effetti collaterali anche se rari. Gli effetti collaterali possono essere: nausea, diarrea, reflusso acido, reazione allergica cutanea.
Non sono rilevati effetti gastrici lesivi e a differenza degli antinfiammatori non steroidei (FANS) e dei corticosteroidi, la Boswellia non crea problemi di intolleranza gastrica.
Poichè agisce come antinfiammatorio potrebbe interagire con farmaci simili, come i FANS.
È importante parlare con un medico prima di assumere Boswellia insieme ad altri farmaci, quali: aspirina, naproxene, ibuprofene.
Inoltre, la Boswellia potrebbe interferire con l’azione di alcuni farmaci, inclusi alcuni farmaci anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici.
E’ bene consultare il medico prima di iniziare qualunque trattamento.
(Fonte articolo: Medical News Today)