Ci sono batteri che hanno sviluppato una resistenza agli antibiotici. Una ricerca dell’Università del Queensland ha scoperto il meccanismo usato dai “superbatteri“ per crearsi uno scudo. I ricercatori hanno osservato i plasmidi (molecole di DNA autoreplicanti), che consentono la diffusione di geni di resistenza agli antibiotici tra i patogeni enterici umani.
I plasmidi sono in grado di trasportare da 10 a 15 geni che causano resistenza agli antibiotici, trasferendosi da una cellula all’altra dei batteri.
Il professor Mark Schembri spiega che questo evento causa due effetti: “In primo luogo, il plasmide viene copiato in modo che sia trattenuto sia dalla cellula donatrice che da quella ricevente, e in secondo luogo tutti i geni di resistenza agli antibiotici vengono trasferiti insieme, il che significa che la resistenza a più antibiotici può essere trasferita e acquisita simultaneamente.”
In poche parole, i batteri si trasferiscono l’un l’altro la resistenza agli antibiotici, condividendo le informazioni genetiche.
Il processo è reso possibile grazie ad un elemento di controllo che si lega al DNA e attiva la trascrizione dei geni coinvolti nel trasferimento.
“Prevenire il trasferimento di plasmidi tra batteri è stata una sfida importante nella riduzione della diffusione dei geni di resistenza agli antibiotici”, – spiega Mark Schembri ed aggiunge – : “Osservando la meccanica molecolare, possiamo iniziare a sviluppare soluzioni efficaci per fermare questi geni nelle loro tracce.”
La ricerca è apparsa su Nature Microbiology, ed apporta un contributo fondamentale per trovare un rimedio alle circa 700.000 morti che ogni anno avvengono per infezioni resistenti agli antibiotici.
(Fonte: Discovery offers new hope for millions at risk from antibiotic-resistant infections)