Ricercatori dell’UCLA hanno pubblicato sulla rivista Nature Metabolism i risultati del loro studio sulla scoperta della possibile causa dell’aumento di peso in menopausa: si tratta di un gene denominato “reprimo“.
E’ un gene espresso da specifici neuroni nel cervello e sembra collegato alla causa dei “chili di troppo” che si accumulano nel periodo della menopausa ed in parte non dipendenti dal consumo di cibo.
Il gene “reprimo” è anche coinvolto nella regolazione della temperatura e può influire sul peso corporeo.
Stephanie Correa, professoressa di biologia e fisiologia integrativa e membro del Brain Research Institute dell’UCLA, spiega: “Vogliamo capire quali neuroni stanno mediando le parti benefiche della terapia ormonale e imitarle senza ormoni. La terapia ormonale può essere utile, ma tratta tutto il cervello e il corpo con gli ormoni. Potremmo essere in grado di bypassare l’ormone. Questo è il nostro obiettivo ed è grande. Non l’abbiamo ancora raggiunto, ma stiamo imparando”.
Nello studio sono stati analizzati i benefici della terapia ormonale sostitutiva e i ricercatori sono giunti alla conclusione che sembra dare degli effetti positivi, ma necessitano approfondimenti.
Difatti la terapia ormonale comporta la somministrazione di estrogeni aggiuntivi per contrastare le vampate di calore e l’aumento di peso nelle donne in menopausa, ma sono collegati anche maggiori rischi di malattie cardiache e cancro al seno.
La causa dell’aumento di peso secondo il nuovo studio
Edward van Veen ricercatore collaboratore, spiega che per giungere alla conclusione, sono stati svolti esperimenti sui topi e c’è la possibilità che neuroni equivalenti siano presenti anche negli esseri umani.
I ricercatori hanno analizzato decine di geni nell’ipotalamo di più di 50 topi, (femmine e maschi), tramite una tecnica conosciuta come RNA-seq a singola cellula, che consente di analizzare una cellula per volta.
Lo studio si è concentrato soprattutto sui neuroni con recettori per gli estrogeni, i quali possono regolare l’attività di geni specifici.
E’ stato però sul gene “reprimo” che si sono avuti i risultati più significativi; questo particolare gene è espresso in un gruppo di neuroni sensibili agli estrogeni, ma quasi del tutto limitato alle femmine.
Laura Kammel, una delle ricercatrici commenta: “Siamo stati entusiasti di trovare non solo popolazioni di neuroni sensibili agli estrogeni, ma anche differenze in queste popolazioni tra maschi e femmine”.
Secondo Stephanie Correa vi è una differenza molto netta nell’ipotalamo ventromediale tra le femmine e i maschi: “Le femmine esprimono una tonnellata, e i maschi esprimono poco o nessun “reprimo” in questa regione del cervello. Delle dozzine di geni che ho studiato in questa regione, questa è facilmente la differenza sessuale più forte che abbia mai visto”.
Lo scopo dello studio è giungere a capire se si possono manipolare con un farmaco i neuroni che esprimono il gene “reprimo” ed ottenere un’alternativa alla terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni, evitando così anche i possibili effetti collaterali.
(Fonte: Research provides new insights into menopause and weight gain)