L’aborto spontaneo si verifica nei primi 3 mesi di gravidanza e in più della metà dei casi, la causa è dovuta ad anomalie cromosomiche. Un gruppo di scienziati ha però scoperto che anche lo smog aumenta il rischio.
E’ stato un team di ricercatori di oltre 16 Università cinesi che è riuscito a correlare l’inquinamento presente nell’aria con l’aumento di rischio di aborti spontanei o aborti silenziosi, in cui il feto muore all’interno dell’utero senza che la madre manifesti sintomi evidenti.
Lo studio pubblicato sulla rivista Nature Sustainability, è stato condotto a Pechino in Cina, valutando 250.000 donne in gravidanza nel periodo cha va dal 2009 al 2017. La ricerca ha mostrato il legame diretto fra gli agenti inquinanti, l’aumento di aborti spontanei e i problemi di salute, sopratutto nelle donne incinte.
Già altri studi, in passato, avevano raccolto prove che indicavano che l’inquinamento atmosferico potesse essere un fattore influente nello sviluppo del feto, ma non solo… infatti è già dimostrato il collegamento fra esposizione allo smog e maggiore rischio di parto prematuro, basso peso alla nascita, pre-eclampsia e ipertensione gestazionale.
I dati rilevati dai ricercatori
Il gruppo di ricercatori guidati da Liqiang Zhang della Beijing Normal University in Cina, hanno analizzato i dati registrati di tutte le partecipanti allo studio. Tra tutti i dati è emerso che in circa 17.497 casi, (pari al 6,8%), la gravidanza è fallita a causa di aborto spontaneo. I casi di aborto spontaneo erano più concentrati in aree in cui gli agenti inquinanti erano più elevati.
Fra le donne più a rischio di aborti silenziosi, si è visto che c’erano quelle che erano rimaste incinte dai 39 anni in sù e le donne che facevano le contadine o le impiegate.
“Ciò significa che l’aumento del rischio non è lineare ma diventa più grave quanto maggiore è la concentrazione di inquinanti. I risultati forniscono prove che collegano il carico di malattie del feto e l’esposizione all’inquinamento atmosferico materno”, hanno concluso i ricercatori nello studio.
Coloro che erano esposte a maggiore inquinamento avevano più rischio, ma su questo dato gli studiosi non hanno ancora potuto testare la diretta relazione causale.
Ciò che viene raccomandato dai ricercatori alle donne in gravidanza o a coloro che stanno cercando di rimanere incinte è di proteggersi dall’esposizione all’inquinamento atmosferico, perché è fondamentale per la loro salute e per quella del feto in sviluppo.
Altri studi dovranno essere condotti per ottenere maggiori dati e comprendere come lo smog incida nella salute delle donne incinte e dei nascituri.
Maggiori agenti inquinanti rilevati
Gli autori dello studio hanno definito che l’inquinamento atmosferico è determinato da quattro inquinanti: ossido di zolfo, monossido di carbonio, ozono e particolato fine o particolato 2.5 (PM2.5).
In Cina il problema è molto sentito e da anni si cerca di combatterlo, ma ancora i livelli di inquinamento atmosferico supera le soglie di tollerabilità e risulta particolarmente tossico.
(Approfondimenti: https://www.news-medical.net/news/20191016/Pollution-tied-to-silent-miscarriage-among-pregnant-women.aspx)